mercoledì 25 aprile 2012



Venerdì prossimo, nella riunione del Consiglio comunale di Vinci, ci troveremo ad esprimere il nostro voto contrario ad una Mozione presentata dal centro sinistra in cui si chiede al Governo ed alle alte cariche dello Stato, di proporsi nei luoghi deputati al fine di dimezzare l’attuale finanziamento pubblico destinato ai partiti.
Il Popolo della Libertà ha espresso in modo molto chiaro la propria posizione su tal proposito, lo ha fatto con le parole del Segretario nazionale, Angelino Alfano, annunciando che il nostro partito non beneficerà più del finanziamento pubblico ma che si rinnoverà presto, oltre che nella denominazione e nella struttura politica, con una forma chiara ed esclusiva di auto finanziamento.
Non più soldi presi dalle tasse dei cittadini ma contributi volontari, diretti ed esclusivi di aderenti e sostenitori esterni.
Una grande rivoluzione per la politica italiana che, come al solito, non è stata colta dalle sinistre, ancora ingessate ai vecchi stilemi della loro politica sessantottarda; la politica che tassa, prende e pretende tutto.
Poi non restituisce niente!
Poiché la politica è fatta di uomini (oltre che di programmi e parole) e che gli atti pubblici sono l’espressione più concreta della vocazione degli uomini stessi che fanno la politica, in tal senso, noi  del PdL, chiediamo chiaramente al centro sinistra di ritirare o rivedere la loro mozione.
Una mozione, a nostro avviso strumentale e pilatesca, considerato che in questa fase di Governo tecnico, con il contributo di tutti, potrebbero aprirsi spiragli di vero rinnovamento istituzionale.
Per noi, il rinnovamento istituzionale, parte dal rispetto che si ha (specie in questo momento di grave depressione economica e sociale) nell’utilizzo dei soldi dei contribuenti.
Più volte abbiamo chiesto ed inserito nei nostri programmi di chiudere le esperienze, ormai superate  e dispendiose di Circondario, Province ed enti “inutili” quali Società e Consorzi di varia natura, destinati più all’esclusiva collocazione di personale in attesa del pensionamento che al vantaggio della società civile.
A queste richieste le sinistre ci hanno accusato di demagogia, qualcuno in Consiglio comunale, in modo farsesco persino di “avanguardismo” (quanto di più lontano da chi scrive!).
Si potrebbe aggiungere o ricordare, ai difensori del vecchio, che la politica è al servizio dei cittadini e che tanti anni fa gli stessi cittadini attraverso un referendum popolare (poi disatteso) abbiano espresso in modo inequivocabile, la loro opinione sui soldi ai partiti…
I partiti non devono pesare in alcun modo sulla vita dei cittadini ma devono essere esclusivamente l’intermediario (attraverso il consenso popolare e la conquista della maggioranza) per rendere alta la qualità della vita, con l’esercizio del buon governo stesso.
I soldi pubblici devono servire esclusivamente per l’espletamento dei servizi rivolti dallo Stato a tutti i cittadini; la politica deve governare il cittadino ma il cittadino non deve governare la politica.
Considerato poi che i rappresentanti nelle istituzioni sono ben remunerati, sarà lì che attingeranno ai fondi necessari per far sopravvivere i loro partiti (volontariamente e se lo vorranno).
Come non aggiungere, infine, che i partiti hanno dalla loro parte svariate e parallele forme di associazionismo, para associazionismo e volontariato che potranno garantire un’ulteriore buona e dignitosa sussistenza.
Certo è che la ricerca del consenso richieda sforzi ma non è una necessità vitale riuscirci (specie se mancano le capacità) e tanto meno è corretto ricorrere ai soldi pubblici per perorare a tali sforzi.
In questo momento storico tutti i soldi che vanno ai partiti dovrebbero essere utilizzati per abbattere le tasse, anche se ciò risultasse essere solo una ‘goccia simbolica nell’oceano’ del debito italiano.
Le battaglie della politica e più che altro le battaglie di chi ci governa (nel caso di Vinci le sinistre) dovrebbero essere volte ad essere più incisive e concrete.
Non abbiamo mai sentito parlare di tavoli locali sul lavoro, la situazione dello stato locale dell’occupazione e della disoccupazione, di strategie per l’agevolazione al credito, di sostegno alle famiglie e giovani coppie, di idee per lo sviluppo…
Noi del PdL che siamo opposizione proporremo un emendamento al documento delle sinistre e chiederemo chiaramente che il finanziamento pubblico per la politica sia totalmente abolito.
Lo chiederemo anche se la nostra posizione, com’è probabile, non sarà accolta nella votazione della maggioranza nel Consiglio comunale.
In tal caso invieremo successivamente una lettera ai vertici delle istituzioni e dei partiti.
Siamo certi che la nostra gente e i nostri cittadini stiano dando alla politica più di quanto essa debba ricevere e questo lo diciamo in modo composto e ben distanti dalle posizioni dei movimenti di matrice radicale in campo.
La politica può ridare più di quel che prende, basta solo che lo voglia!

I Consiglieri del PdL-Vinci:

Enzo Baronti
Bernardo Bonechi
Andrea Parri
Maurizio Pini
Domenico Sammartino
    

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